L'edizione 1967 vide ancora una vittoria tedesca ed una nuova rinuncia della Ferrari, stavolta causata dalla scomparsa nelle prove del suo pilota ufficiale Gunther Klass. Senza l'opposizione delle Dino "ufficiali" le 910 2200 di Mitter-Schutz e Stommelen-Neerpasch vinsero senza problemi dominando dal via fino all'ultimo degli otto giri senza avversari.

Lo schieramento di partenza: si riconoscono agli ordini di Amos Pampaloni vestito di chiaro e con l'inseparabile cappellino, da destra le due Porsche 910 ufficiali e la Ferrari 412P (4 litri a carburatori) n°3 iscritta dalla Scuderia Filipinetti per Casoni e Herbert Muller, e, in seconda fila la Ford MkII (7 litri) di Ligier-Schlesser iscritta dalla Ford-France. Al centro della seconda fila la MG B di Enever-Poole e, sulla sinistra si intravede la Bizzarrini GT5300 Strada di Giancarlo Naddeo. Infine, in terza fila a destra la Austin Healey Sprite di Neal e Moore.

Le speranze italiane dopo la dolorosa rinuncia della Ferrari erano totalmente riposte nel nuovo prototipo dell'Alfa Romeo la "33" progettata da Carlo Chiti, geniale tecnico di origini pistoiesi. Purtroppo le "33" oltre che troppo pesanti si dimostrarono purtroppo anche molto fragili e nessuna delle tre unità iscritte riuscì a tagliare il traguardo di metà gara. Nella foto è ritratta la "33" della coppia "Nanni" Galli-Ignazio Giunti costretta all'abban-dono per il cedimento delle sospensioni mentre occupava il terzo posto.

Un passaggio all'altezza di Via Pietro Cipriani, a San Piero a Sieve, di Giancarlo Naddeo con la poderosa Bizzarrini GT5300 "Strada" (n°6) in lotta con la MG "B" di Enever-Poole. Al termine della gara la coppia inglese conquisterà la ventiquattresima posizione della classifica assoluta ad un giro, mentre Naddeo, dopo un buon avvio, sarà attardato da guai di ogni genere e verrà classificato al 41° posto a due giri dai vincitori.